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Le autostrade sono di gran lunga le strade più sicure per noi motociclisti. Una tariffa differenziata ne favorirebbe l’utilizzo, dando così un contributo alla sicurezza per le due ruote a motore. In fondo, quello che chiediamo è di essere equiparati al resto dell’Europa
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Queste le parole del presidente della Federazione Motociclistica Italiana Paolo Sesti, che insieme a** Confindustria ANCMA** ha esposto il problema dei pedaggi autostradali per le moto.
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Nei Paesi europei dove le autostrade sono a pagamento, le tariffe praticate ai motociclisti sono – con poche eccezioni – più basse, in molti casi dimezzate.
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L’Italia rappresenta una di queste eccezioni: qui infatti il pedaggio motociclistico (peraltro con tariffazione molto alta) è equiparato a quello delle auto, con il risultato che qualunque moto paga la stessa cifra di un SUV ben più grande in dimensioni e potenza.
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La richiesta che FMI e Confindustria ANCMA hanno formulato all’Autorità dei Trasporti è stata quella di verificare se vi siano le condizioni per creare una tariffazione a parte per i veicoli a due ruote a motore, che sono di gran lunga meno invasivi dal punto di vista degli spazi occupati e dell’inquinamento e che svolgono in generale un ruolo importante nella riduzione del traffico.
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FMI e Confindustria ANCMA hanno anche deciso di interpellare direttamente i motociclisti sulla questione, invitandoli a esprimere il loro pensiero firmando questa petizione online.
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Camanzi, presidente dell’Autorità dei Trasporti, ha affermato di aver preso in considerazione la problematica e si è reso disponibile ad un approfondimento della questione.
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Anche Motoplatinum, sempre dalla parte dei motociclisti, si augura che la questione venga presa in esame per favorire l’utilizzo delle due ruote anche in autostrada.
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