Tra eremi e natura selvaggia, la Majella da scoprire
“Schiacciato” tra il Gran Sasso e l’Adriatico il** massiccio montuoso della Majella** è una delle zone d’Italia che mantiene il suo originario aspetto aspro e selvaggio, una terra da vivere in sella alla tua due ruote, il modo migliore per girarla tra curve mozzafiato e boschi rigoglioso per scoprire i suoi gioielli nascosti.
Il primo luogo che ti segnaliamo è la cittadina di Guardiagrele, sede del Parco Nazionale della Majella, che secondo la leggenda venne fondata addirittura da Spartaco e dai suoi gladiatori ribelli in fuga da Roma. Il centro storico è un mosaico di elementi medioevali e importanti palazzi signorili dei secoli XVII-XIX, tra i quali spicca la cattedrale di Santa Maria Maggiore, con la facciata in pietra della Majella e l’alta torre campanaria. Per gli amanti dell’arte e delle tradizioni questo paese offre ben cinque musei dedicati al Costume e alla Tradizione, all’Artigianato Artistico, all’Arte Sacra conservata nel Duomo, alle specialità enogastronomiche del territorio e all’archeologia. Consigli per gli acquisti: pane. Infatti, Guardiagrele è una delle città del pane delle Majella e i suoi forni producono ancora il fragrante pane casereccio guardiese, la pizza scima con vino e olio extravergine di oliva, il pane nobile con farine di diversi cereali e una ciambella dolce o salata chiamata strozzacavalli.
A poca distanza seguendo la ripida strada che da Roccamorice conduce al vallone di Santo Spirito, si trova l’Eremo Santo Spirito a Majella, risalente a prima dell’anno Mille e anche questo raggiungibile con una scala santa, questa scavata interamente nella roccia. Ancora una decina di chilometri per raggiungere il Santuario di Manoppello dove si trova un pezzo di stoffa che alcuni studiosi pensano essere la Veronica (la vera icona), ovvero il velo su cui sarebbe rimasto impresso il volto di Gesù Cristo. Ultime tappe “mistiche” consigliate: l’Eremo di Sant’Onofrio del Morrone, dove si ritirò nel giugno del 1293 San Pietro Celestino, papa e confessore, e l’Eremo di San Giovanni all’Orfento, nei pressi di Caramanico Terme, costruito in gran parte all’interno di una cavità naturale.
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